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 Trattenere le proprie emozioni fa ammalare il corpo e la mente.

 

“Non puoi trattenere il vento nel tuo pugno.” disse un giorno un saggio.

In effetti, l’essere umano ha spesso tendenza a trattenere, a trattenersi, a tentare di possedere tutto per paura di lasciarsi scappare qualcosa o qualcuno.

Tratteniamo le lacrime a volte per anni, tratteniamo la rabbia, il rancore, le emozioni che reputiamo negative.

 

Ci teniamo tutto dentro e soffriamo in silenzio. Tratteniamo gli urli, i pianti per non disturbare gli altri, per non farli preoccupare. 

Tratteniamo noi stessi in quel pugno chiuso, non solo il vento: tratteniamo la nostra essenza, la nostra vita, ciò che siamo.

 

Ma mentre pensiamo a salvaguardare le apparenze, gli aspetti fondamentali della nostra personalità, le esigenze e quindi le emozioni più autentiche rimangono bloccate dentro.

Non trovando nessuna valvola di sfogo, finiscono per riversarsi sul corpo. Prima in modo più transitorio e leggero, quasi a volerci dare il tempo di correre ai ripari, di cambiare atteggiamento prima che le cose precipitino: un’improvvisa insofferenza alle richieste del mondo esterno; una stanchezza e un senso di spossatezza che ci accompagnano durante tutta la giornata; o, ancora, una certa fatica ad addormentarsi, come se, inconsciamente consapevoli di non aver vissuto durante il giorno, volessimo strappare alla notte un’ultima possibilità di esprimere almeno qualcosa di noi.

Tutti questi segnali, se non adeguatamente ascoltati, alla lunga potrebbero trasformarsi in vere e proprie malattie che coinvolgeranno sia la mente che il corpo.

Ad esempio:

 

- Ipertensione arteriosa: non è un caso che il 95% dei casi di ipertensione venga chiamato dalla medicina “ipertensione essenziale”, nel senso di patologia con assenza di cause organiche evidenti. Questo termine rivela l’involontaria intuizione che dietro questa sintomatologia vi sia proprio un’essenza bloccata, impossibilitata ad esprimersi da un eccessivo controllo verso le proprie emozioni, desideri, fantasie e progetti.

 

- Dermatiti: spesso rivelano il timore di non essere accettati e di invadere gli altri con la propria passionalità. Ecco che a bruciare non è più il fuoco di questa passione, ma la pelle.

 

- Cefalee: calcoli, opinioni e ragionamenti complessi affollano continuamente la nostra mente. Ad essi si sommano le emozioni che vengono imprigionate da queste intensa razionalità. E così vi è discrepanza enorme tra quel che si ha dentro e quello che si esprime.

 

- Disturbi d’ansia: tutti sono segno di una vitalità troppo a lungo trattenuta. Nell’attacco di panico questa esplode, il disturbo ossessivo-compulsivo rappresenta il tentativo di gestirla, la fobia di simbolizzarla.

 

Lascia fluire tutte le emozioni.

Quale che sia il disturbo in questione, è fondamentale prevenirne l’insorgenza. Come? Proprio dando maggiore attenzione a quei segnali corporei che il fisico tenta, troppo spesso invano, di mandarci. E allora ascoltiamoci. Percepiamo dentro di noi una tensione? Un borbottio di sottofondo? Un’insoddisfazione cronica? Una volta ricevuto finalmente il messaggio cerchiamo di leggerlo, di capirne la fonte: quale parte di noi sta cercando di venire faticosamente a galla? Quanto più ci si è abituati nel tempo a trattenersi, tanto più sarà difficile inizialmente dare avvio a questo processo. Ma difficile non è impossibile, e in questa “sfida” c’è tutto da guadagnare. Questione non solo di felicità, ma anche di salute.

 

 

 

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Ecco cosa fare per calmare il vostro bambino che sta piangendo per il dolore.

 

La riflessologia è un'arte molto conosciuta e consiste nel premere alcuni punti del nostro corpo per alleviare il dolore.

Molte sono le persone che utilizzano questa tecnica per calmare i propri bambini (specialmente quando sono molto piccoli e devono ancora adattarsi al mondo e all’ambiente circostante).

 

Prima di effettuare il massaggio è bene rilassare il bimbo, facendo un bagno caldo per esempio.

Ora elencherò 6 modalità per far star meglio il vostro bambino massaggiandogli i piedi.

In caso di:

 

1. Mal di testa e mal di denti

Massaggiate le punta delle dita.

 

2. Dolore ai seni paranasali (sinusite)

Massaggiate i polpastrelli delle dita, una leggera pressione può già dare sollievo.

 

3. Petto (congestione o tosse)

Applicate una leggera pressione e massaggiate appena sotto le dita.

 

4. Plesso solare (complesso di nervi tra stomaco e polmoni)

Per i bambini che hanno coliti, spasmi e difficoltà nella respirazione.

Massaggiate il centro del piede. (Vedi figura punto arancione).

 

5. Dolore addominale (superiore e inferiore)

Quando il vostro bambino ha un indigestione e/o problemi di stomaco.

Massaggiate il centro del piede, la parte più alta se il dolore è nella zona superiore addominale mentre la parte più bassa se il dolore è nella zona addominale inferiore. (Vedi figura parte gialle).

 

6. Problemi al bacino

A volte i bambini possono crescere più velocemente in alcune parti del corpo piuttosto che in altre, per questo motivo a volte potrebbero avere dolori ai fianchi.

In questi casi, massaggiate il tallone.

Questo può aiutare anche quei bambini che hanno problemi di stitichezza.

 

Le procedure appena descritte hanno il solo scopo di dare sollievo al dolore, per i problemi veri e proprio è sempre necessario consultare un medico.

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